martedì 20 ottobre 2015

Unesco: sì ai caschi blu della cultura

Da: Corriere della Sera 17 ottobre 2015

«Un successo internazionale», dice Franceschini. «Ora subito gli aspetti operativi»di PAOLO CONTIUnesco: sì ai caschi blu della cultura

Sì del Consiglio esecutivo dell’Unesco, l’organismo Onu che si occupa della cultura nel mondo, alla proposta italiana di istituire meccanismi per l’uso dei «Caschi blu della cultura» e di proseguire a lavorare all’interno dell’ Onu per includere la questione culturale nelle missioni di pace come richiesto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi all’Assemblea Onu. La risoluzione italiana è stata cofirmata da 53 paesi e sostenuta dai membri permanenti del Consiglio di sicurezza ed è stata votata per acclamazione dopo un dibattito che ha coinvolto la maggioranza delle delegazioni presenti a Parigi, dove l’Unesco ha la sua sede centrale.Ecco come, il 29 settembre all’Onu, Renzi aveva descritto il progetto italiano: «L’iniziativa prevede la creazione di una unità nazionale specializzata — formata dai Carabinieri e da esperti civili — con l’obiettivo di preservare il patrimonio culturale», ha affermato sottolineando che si tratta di una task force messa in piedi su richiesta dell’Unesco. «Quali saranno i suoi compiti? Quelli di operare sia in situazioni di disastri naturali che di guerra con compiti sia di formazione che operativi per proteggere il patrimonio e dare consigli ai governi locali. I caschi blu della cultura nascono sulla base di un modello già sviluppato a livello nazionale».Per il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, si tratta di «un successo internazionale del nostro Paese che segue al grande consenso dopo quello ottenuto a Milano con l’approvazione di 83 Paesi della Dichiarazione sulla Protezione del Patrimonio Culturale. L’Italia si conferma come guida nella diplomazia culturale. Bisogna adesso definire subito gli aspetti operativi di questa task force internazionale che dovrà intervenire laddove il patrimonio dell’umanità è messo a rischio da catastrofi naturali o da attacchi terroristici».Con un tweet ecco il commento del ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni: «L’Unesco approva la mozione promossa da noi sulle missioni di protezione del patrimonio nelle aree di crisi. L’Italia è in prima linea per la cultura». Soddisfatto anche il deputato Pd Roberto Rampi, primo proponente della misura con un ordine del giorno presentato alla Camera: «Quella che mesi fa, quando l’abbiamo posta al Parlamento dopo le prime distruzioni in Iraq, poteva sembrare un’idea utopica e irrealizzabile, finalmente prende forma. I Caschi blu della cultura stanno diventando realtà. Le competenze delle nostre forze dell’ordine — prosegue Rampi — nella lotta al traffico di reperti e le nostre operazioni di cooperazione internazionale tanto in Iraq quanto in Siria sono tra le più avanzate e riconosciute. L’Italia può essere il Paese guida e quello della tutela al patrimonio il suo contributo specifico alla lotta al fondamentalismo e al terrorismo internazionale».

martedì 6 ottobre 2015

Siria, Is distrugge arco di trionfo a Palmira

Da: La Repubblica 5 ottobre 2015

Siria, Is distrugge arco di trionfo a Palmira
Un ennesimo sfregio. Un nuovo attacco all'arte. Militanti dell'Is hanno fatto saltare in aria l'arco di trionfo di Palmira, vestigia di epoca romana di almeno duemila anni. Lo riferisce il sovrintendente alle antichità siriane, Maamoun Abdulkarim, citato da Skynews.

Khaled Al Homsi, archeologo e attivista dei diritti umani, ha twittato una foto del monumento prima che fosse distrutto dall'Is, indicando con dei segni rossi le parti dell'arco che non esisterebbero più: la sommità centrale e quella dei due archi laterali.
Ad agosto inizia l'opera di distruzione iconoclasta: il 19 agosto decapita l'antico custode della città della regina Zenobia, l'82enne archeologo Khaled Assad. Poi in rapida successione, il 23 agosto, fa saltare in aria prima il tempio di Ball Amish, e poi il 30 è la volta del monumento icona di Plrmira, il tempio di Bell. 
Il 5 settembre tocca alle tombe a torre di epoca romana. Oggi l'ultimo, solo in ordine di tempo affronto alla storia.
Secondo molti analisti dietro la distruzioni, finora sempre riprese con video di alta qualità, si cela anche il traffico di opere d'arte con cui Isis si finanzia. Prima di far esplodere i templi o i pezzi più grandi, i jihadisti staccherebbero singoli reperti che poi riapparirebbero sul mercato delle opere d'arte. Per questo l'università di Oxford ha lanciato - ma per Palmira è stato troppo tradi -  un piano di mappatura fotografica 3d con droni dotati di telecamere ad alta risoluzione e Gps per immortalare ogni singolo pezzo.